Wine&Food Rec. oggi vi propone un nuovo vino bianco da degustare. Il vino che abbiamo scelto per la nostra recensione è il Verdicchio Dei Castelli di Jesi TITULUS, prodotto da Fazi Battaglia. Normalmente questo vitigno viene vinificato in purezza. #verdicchio #vinobianco #winelover #degustazione
Testo recensione:
Il verdicchio è un vitigno autoctono, a bacca bianca, tipico delle Marche. Le origini sono molto antiche,
e deve il suo nome al colore verdognolo che gli acini conservano anche a piena maturazione.
Normalmente questo vitigno viene vinificato in purezza e coltivato nella zona dei Castelli di Jesi, tra le province di Ancona e Macerata.
Il vino che abbiamo scelto per la nostra recensione è il Verdicchio Dei Castelli di Jesi TITULUS,
prodotto da Fazi battaglia. Il vino è facilmente riconoscibile grazie alla sua particolare bottiglia a forma di anfora,
che è stata proprio inventata da Fazi Battaglia nel 1953. Nell’insieme quindi, il design della bottiglia è particolarmente gradevole,
e colpisce per l’attenzione ai dettagli, come la piccola pergamena legata alla bottiglia,
che contiene al suo interno una breve descrizione del vino in Italiano e in Ingese e, sul retro, una cartina che raffigura i territori di produzione.
Quando si va ad aprire, sotto la capsula dalla forma caratteristica, troviamo un normale tappo di tipo agglomerato.
Questo tipo di chiusura è piuttosto tipica per vini di questa fascia di prezzo. Il tappo non presenta comunque alcun tipo di difetto,
ed ha conservato molto bene il vino all’interno.
Versando il vino nel bicchiere, vediamo un classico colore giallo paglierino, tipico del Verdicchio.
L’intensità del colore non è molto alta, così come la densità. Andando infatti a ruotare il bicchiere,
vediamo come il vino tenda a restare in movimento. Molto buona la trasparenza, nessun tipo di opacità o di indesiderate effervescenze visibili.
Al naso, questo verdicchio sorprende per la sua intensità aromatica. I principali aromi sono floreali,
specialmente rosa, e di frutta esotica come mango e note minerali di cenere.
In bocca è un vino fresco, schietto, la bassa corposità rende questo verdicchio molto piacevole,
anche grazie alla gradazione alcolica di 12,5 che non è eccessiva.
Sul finale resta uno spiccato sentore di mandorla amara e la persistenza in bocca è elevata. Un vino ben bilanciato, nel complesso.