Oggi non faremo una recensione, ma andremo a spiegare
le differenze che ci sono tra i vari #tappi che i produttori utilizzano per chiudere i loro #vini .
I tappi del vino – come sono fatti? Quanti ne esistono? scopritelo con noi.
Link YouTube: https://youtu.be/DYEDNRsvPS0
Ecco il testo del nostro tutorial:
Benvenuti in un nuovo video di Wine & food rec. Oggi non faremo una recensione, ma andremo a spiegare le differenze che ci sono tra i vari tappi che i produttori utilizzano per chiudere i loro vini. Sappiamo infatti che in commercio ne esistono molte varietà, ma quali sono i più pregiati? Quali i più indicati per l’invecchiamento dei vini e quali invece i più comodi per i normali vini da tavola? Vediamo tutte le caratteristiche nel nostro video!
Partiamo quindi parlando dei 2 tappi meno pregiati: il tappo sintetico e il tappo con capsula a vite, sistemi che solitamente vengono utilizzati per i vini da tavola o comunque di pronta beva, normalmente più economici, anche se ultimamente all’estero alcuni produttori hanno scelto di utilizzare tappi a vite per prodotti di alta qualità. Il tappo sintetico è normalmente fatto di polietilene e rivestito da uno strato siliconico, mentre quello a vite è generalmente prodotto in materiale metallico. Il vantaggio di questi tipi di chiusura moderna è che nel breve termine garantiscono una buona tenuta, ed inoltre, ovviamente, annullano la possibilità di sviluppare muffe o di rilascio di composti indesiderati come, ad esempio, la TCA, cioè tricloroanisolo, composti che danno al vino il famoso “sentore di tappo”, particolarmente sgradevole al naso. Purtroppo a lungo termine, soprattutto in vini destinati all’invecchiamento, non sono molto indicati perchè ne ostacolerebbero i naturali processi di evoluzione.
Passiamo adesso ai tappi adatti per vini di fascia media: questi sono normalmente di 2 tipi: i tappi in
agglomerato, e i cosiddetti tappi tecnici. Anche queste sono soluzioni relativamente moderne, ma che
permettono una notevole riduzione dei costi pur garantendo una buona tenuta. I tappi agglomerati sono creati a partire da trucioli di sughero compressi e legati tra loro tramite degli appostiti collanti. Sono diffusissimi sia tra vini bianchi, sia tra alcuni vini rossi, ma sempre di fascia media, purchè non richiedano un lungo periodo di affinamento in bottiglia. Il vantaggio di questo tipo di chiusura è che, essendo costituiti in gran parte da pezzi di sughero, viene garantito il contatto con un materiale naturale ed il tappo risulta molto elastico e ben aderente al collo della bottiglia. Inoltre le parti di sughero sminuzzate possono essere più facilmente sottoposte a trattamenti di eliminazione dei composti responsabili del “sentore di tappo” di cui abbiamo già parlato in precedenza. Il tappo tecnico è invece formato da un corpo centrale in agglomerato e le dalle due estremità costituite da dischetti in sughero monopezzo. Questo tappo garantisce caratteristiche migliori, ma non eccessivamente differenti rispetto a quelle dell’aglomerato precedentemente citato.
Per quanto riguarda la conservazione dei vini fermi, parliamo del più classico sughero monopezzo. Questo è destinato a vini sia bianchi che rossi, ma in particolar modo ai vini rossi più pregiati o che sicuramente richiedono un periodo di affinamento in bottiglia. Questo sistema di chiusura viene realizzato direttamente da fasci unici di sughero che hanno subìto un periodo di maturazione controllata, cioè vengono lasciati esposti agli agenti atmosferici in maniera controllata in modo da poter garantire l’ottenimento di un materiale di grande qualità. Infatti, proprio per questo, il tappo che si viene a creare ha un costo maggiorerispetto ai precedenti. La particolare struttura interna del sughero permette una buona microossigenazione al liquido, garantendo così un’evoluzione organoletticha perfetta. In questo modo viene anche diminuita la possibilità di avere il cosiddetto “sentore di ridotto” del vino, cioè di quel processo che porta il vino ad assumere odori sgradevoli di verdura cotta e/o uova marce.
Infine parliamo rapidamente dei tappi da spumante, quelli che hanno la classica forma “a fungo”; questi tappi sono di norma in materiale agglomerato con uno spesso strato di sughero nella parte più bassa, oppure, più raramente, per alcuni vini frizzanti, in solo agglomerato. I tappi da spumante, contrariamente a quanto si possa credere, non hanno in origine la loro particolare forma, ma sono inizialmente cilindrici e vengono inseriti nella bottiglia con un particolare procedimento che ne riduce temporaneamente il diametro per permettere l’ingresso nel collo della bottiglia. Una volta inseriti, viene applicata la classica gabbietta metallica. In questo modo, i tappi possono reggere le pressioni molto alte che si sviluppano in questo tipo di vini.
A cura di Giuseppe Rodolico
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com