Degustazione Rioja Tinto | vino spagna | Wine&Food rec.

Testo recensione:

Il vino che abbiamo scelto è un Rioha Reserva 2014. Questo vino rosso è ottenuto da uve Mazuelo, Graciano e Tempranillo,
e prodotto dalla cantina Marquez de Riscal. Il formato preso in considerazione non è il classico da 750ml,
ma un più pratico formato da 375ml, adatto a chi desidera un prodotto che può essere consumato più rapidamente,
evitando la perdita di aromaticità durante la conservazione dopo l’apertura.
L’etichetta ad un primo impatto ha uno stile molto classico ed elegante.
Un po’ eccessivi invece i dettagli dorati e in particolare l’affollamento di stemmi e loghi che vanno a discapito della leggibilità.
In bella vista, subito sotto, anche la riproduzuione di un antico attestato, in quanto nell’anno 1895,
Marqués de Riscal fu il primo produttore di vino non francese ad ottenere il Diploma d’onore alla 13esima esposizione di Bordeaux.

Dopo aver inserito il cavatappi, notiamo che il tappo è un classico sughero monopezzo, di buona qualità,
che non ha problemi nè di scarso nè di eccessivo attrito, e non presenta formazioni di muffe o aromi sgradevoli.
Il prodotto all’interno, quindi, è conservato nella maniera più opportuna.

Visivamente, nel bicchiere, questo vino presenta un gradevole colore rosso rubino intenso, e anche controluce risulta poco trasparente.
Nonostante sia un vino del 2014, il colore ha dei riflessi tendenti al violaceo, non molto evoluti.
Ruotando il calice, la densità non risulta estremamente elevata.

A livello olfattivo, subito si percepiscono gli aromi di vaniglia e cannella, sicuramente dovuti a un passaggio in barrique,
che quasi sovrastano tutti gli altri. Subito dopo troviamo pellame, cuoio, frutti rossi (in particolare mirtilli) e sentori speziati.
Tutto è accompagnato da una sensazione alcolica, ma se consideriamo che il vino ha una gradazione molto alta, del 14%, non è da cosiderare così marcata.

Al palato il vino, non è particolarmente corposo. Grazie però all’acidità bilanciata,
al tannino morbido e poco aggressivo e a un’aromaricità tendente al dolce, risulta molto gradevole.
Anche dopo la deglutizione la persistenza è elevata e lascia in bocca un sentore speziato e di vaniglia sul finale.
Ovviamente la gradazione alcolica elevata si fa sentire, ma in modo bilanciato rispetto alle altre sensazioni.

A cura di G. Rodolico , G. Matrone !

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

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Degustazione Troy | Masseria Barone Melodia | Wine

?? Oggi vi parliamo di un #vinorosso nato dalle uve di Troia, tipico vitigno coltivato nell’area a nord di #bari a 70mt. Sul livello del mare ? ♥️
⬇️
Infatti l’esposizione di questo vitigno ? e le caratteristiche uniche del terreno ✅ calcareo , argilloso ✅
favoriscono l’accrescimento corretto dei grappoli ?
??? la vendemmia eseguita alla fine di ottobre garantisce una maturazione completa degli acini ???
➡️➡️ che ne dite di degustare questo #vino madeinpuglia ⁉️

?? shop link: https://www.masseriabaronemelodia.it/…/vino-rosso-troy-ner…/ ??

??
italianwine italianfood winetime winelover #redwine winepictures by @wine&foodrec ♥️?a presto ‼

A cura di G.Rodolico , G.Matrone.

Testo degustazione:  ↓↓↓

Iniziamo la nostra recensione, come di consueto, con la valutazione dell’estetica generale della bottiglia.
La forma particolare della bottiglia e l’etichetta anteriore di colore nero opaco conferiscono a questo nero di Troia un aspetto molto elegante.
L’etichetta presenta inoltre dei dettagli dorati che catturano immediatamente l’attenzione e che rappresentano l’antica struttura della cantina
della masseria Barone Melodia. Subito sotto troviamo una seconda etichetta che riporta i riconoscimenti vinti all’estero da questo vino.
Al momento dell’apertura, notiamo una capsula ben rifinita nei dettagli, con il logo dell’azienda in rilievo.
Una volta inserito il cavatappi, non troviamo alcuna difficoltà ad estrarre il tappo, che risulta inoltre ben aderente al collo della bottiglia.
Il tappo utilizzato è di tipo agglomerato, ma di buona qualità, e non presenta alcun tipo di alterazione visiva nè olfattiva.
Ci aspettiamo dunque di trovare un prodotto ben conservato all’interno.
Alla vista, questo vino chiamato Troy, ha un vivace ed intenso colore rosso rubino,
piuttosto tipico dei vini del sud Italia, che risalta subito appena versato nel bicchiere.
le uve infatti vengono raccolte alla fine di ottobre e subiscono un periodo di macerazione di circa
10 giorni per garantire l’estrazione delle sostanze coloranti. Il vino ha una buona consistenza e non risulta nemmeno troppo trasparente anche se messo in controluce.
Al naso, troviamo un’intensità aromatica alta, con una buona varietà di profumi,
dovuti in gran parte al processo di vinificazione e alla corretta maturazione delle uve. Infatti,
dopo un iniziale sentore speziato accompagnato da un aroma fruttato, si aprono tutti gli aromi terziari dovuti
all’affinamento in botti in rovere. Questi sono in particolare miele, vaniglia, e soprattutto affumicato e tostato.
Nel complesso un vino equilibrato.
Terminiamo quindi con l’assaggio. In bocca, le piacevoli sensazioni percepite all’olfatto sono accompagnate
da un tannino presente non aggressivo, ma piacevole. Il vino al palato risulta corposo, morbido, con una persistenza
che rimane a lungo anche dopo la deglutizione. Anche a livello gustativo, il prodotto è decisamente equilibrato, e la gradazione alcolica, anche se molto alta, non è fastidiosa. 
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

I tappi del vino – come sono fatti? quanti ne esistono?

I tappi del vino - come sono fatti? quanti ne esistono?

turaccioli per bottiglie di vino

Oggi non faremo una recensione, ma andremo a spiegare
le differenze che ci sono tra i vari #tappi che i produttori utilizzano per chiudere i loro #vini .
I tappi del vino – come sono fatti? Quanti ne esistono? scopritelo con noi.

Link YouTube:  https://youtu.be/DYEDNRsvPS0

Ecco il testo del nostro tutorial:
Benvenuti in un nuovo video di Wine & food rec. Oggi non faremo una recensione, ma andremo a spiegare le differenze che ci sono tra i vari tappi che i produttori utilizzano per chiudere i loro vini. Sappiamo infatti che in commercio ne esistono molte varietà, ma quali sono i più pregiati? Quali i più indicati per l’invecchiamento dei vini e quali invece i più comodi per i normali vini da tavola? Vediamo tutte le caratteristiche nel nostro video!
Partiamo quindi parlando dei 2 tappi meno pregiati: il tappo sintetico e il tappo con capsula a vite, sistemi che solitamente vengono utilizzati per i vini da tavola o comunque di pronta beva, normalmente più economici, anche se ultimamente all’estero alcuni produttori hanno scelto di utilizzare tappi a vite per prodotti di alta qualità. Il tappo sintetico è normalmente fatto di polietilene e rivestito da uno strato siliconico, mentre quello a vite è generalmente prodotto in materiale metallico. Il vantaggio di questi tipi di chiusura moderna è che nel breve termine garantiscono una buona tenuta, ed inoltre, ovviamente, annullano la possibilità di sviluppare muffe o di rilascio di composti indesiderati come, ad esempio, la TCA, cioè tricloroanisolo, composti che danno al vino il famoso “sentore di tappo”, particolarmente sgradevole al naso. Purtroppo a lungo termine, soprattutto in vini destinati all’invecchiamento, non sono molto indicati perchè ne ostacolerebbero i naturali processi di evoluzione.
Passiamo adesso ai tappi adatti per vini di fascia media: questi sono normalmente di 2 tipi: i tappi in
agglomerato, e i cosiddetti tappi tecnici. Anche queste sono soluzioni relativamente moderne, ma che
permettono una notevole riduzione dei costi pur garantendo una buona tenuta. I tappi agglomerati sono creati a partire da trucioli di sughero compressi e legati tra loro tramite degli appostiti collanti. Sono diffusissimi sia tra vini bianchi, sia tra alcuni vini rossi, ma sempre di fascia media, purchè non richiedano un lungo periodo di affinamento in bottiglia. Il vantaggio di questo tipo di chiusura è che, essendo costituiti in gran parte da pezzi di sughero, viene garantito il contatto con un materiale naturale ed il tappo risulta molto elastico e ben aderente al collo della bottiglia. Inoltre le parti di sughero sminuzzate possono essere più facilmente sottoposte a trattamenti di eliminazione dei composti responsabili del “sentore di tappo” di cui abbiamo già parlato in precedenza. Il tappo tecnico è invece formato da un corpo centrale in agglomerato e le dalle due estremità costituite da dischetti in sughero monopezzo. Questo tappo garantisce caratteristiche migliori, ma non eccessivamente differenti rispetto a quelle dell’aglomerato precedentemente citato.
Per quanto riguarda la conservazione dei vini fermi, parliamo del più classico sughero monopezzo. Questo è destinato a vini sia bianchi che rossi, ma in particolar modo ai vini rossi più pregiati o che sicuramente richiedono un periodo di affinamento in bottiglia. Questo sistema di chiusura viene realizzato direttamente da fasci unici di sughero che hanno subìto un periodo di maturazione controllata, cioè vengono lasciati esposti agli agenti atmosferici in maniera controllata in modo da poter garantire l’ottenimento di un materiale di grande qualità. Infatti, proprio per questo, il tappo che si viene a creare ha un costo maggiorerispetto ai precedenti. La particolare struttura interna del sughero permette una buona microossigenazione al liquido, garantendo così un’evoluzione organoletticha perfetta. In questo modo viene anche diminuita la possibilità di avere il cosiddetto “sentore di ridotto” del vino, cioè di quel processo che porta il vino ad assumere odori sgradevoli di verdura cotta e/o uova marce.

Infine parliamo rapidamente dei tappi da spumante, quelli che hanno la classica forma “a fungo”; questi tappi sono di norma in materiale agglomerato con uno spesso strato di sughero nella parte più bassa, oppure, più raramente, per alcuni vini frizzanti, in solo agglomerato. I tappi da spumante, contrariamente a quanto si possa credere, non hanno in origine la loro particolare forma, ma sono inizialmente cilindrici e vengono inseriti nella bottiglia con un particolare procedimento che ne riduce temporaneamente il diametro per permettere l’ingresso nel collo della bottiglia. Una volta inseriti, viene applicata la classica gabbietta metallica. In questo modo, i tappi possono reggere le pressioni molto alte che si sviluppano in questo tipo di vini.

A cura di Giuseppe Rodolico
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Degustazione Lambrusco Arte e Concerto Medici Ermete Vino Frizzante

vino frizzante degustazione

??Oggi abbiamo degustato un #vino tipico dell’emilia romagna, il #Lambrusco prodotto da Medici Ermete. Un ottimo #vinofrizzante. Per scoprire tutte le caratteristiche #organolettiche seguite la nostra video recensione.
Link: https://youtu.be/lCed-ki35z4
#emiliaromagna #winetest #recensione #enologo #wineblogger

Testo Degustazione:

Il Lambrusco che abbiamo scelto è prodotto dalla cantina Medici Ermete, ed è il Lambrusco rosso secco “Arte e Concerto”. La bottiglia è una classica Champagnotta, che presenta solo una piccola etichetta molto essenziale e un bollino con l’indicazione dell’anno di vendemmia. Unica nota leggermente negativa è la capsula, forse un po’ troppo delicata al tatto.

Al momento dell’apertura, la capsula tende un po’ a sfaldarsi. Subito sotto, dopo aver sfilato la gabbietta metallica, troviamo un tappo classico da spumante, di tipo agglomerato. Il tappo è di facile apertura pur avendo una buona aderenza, e ha dunque conservato correttamente il prodotto preservandone anche la frizzantezza.

A livello visivo, all’interno del calice, si sprigiona immediatamente la frizzantezza, comunque non eccessiva nè fastidiosa. Subito dopo, spicca una colorazione brillante, un rosso rubino vivo tendente al violaceo tipico dei vini giovani. Il colore è particolarmente intenso, e anche controluce non risulta molto trasparente. Buona la viscosità.

Al naso, l’intensità aromatica è elevata con una buona varietà di profumi. Nello specifico, dopo aver lasciato ossigenare il vino per qualche secondo, si percepiscono aromi prevalentemente fruttati, nello specifico frutti rossi come lamponi, more e soprattutto fragola ma a tratti anche lievi note di frutta esotica come la banana.

In bocca questo lambrusco è molto gradevole. Pur essendo definito un vino secco, dà una sensazione piuttosto dolce al palato. Ritroviamo anche al gusto i sentori fruttati, in particolare di fragola e frutti rossi che rimangono anche dopo la deglutizione con una buona persistenza e l’anidride carbonica non risulta fastidiosa; la gradazione alcolica non è elevata. Per le sue caratteristiche, è un vino che non è adatto all’invecchiamento in bottiglia.

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Amazon Go

ingresso amazon go
Ingresso del primo supermercato sotto la sede di Amazon (fonte www.amazon.com).
“Amazon, lavorando su diversi formati di negozi di alimentari, potrebbe aprire più di 2.000 sedi”. Questo è il titolo che il The Wall Street Journal dedica il 5 dicembre 2016 al colosso dello shop on-line Amazon. Infatti proprio a fine 2016 l’azienda americana a presentato a Seattle lungo la 7°Strada, il suo primo negozio di generi alimentari di piccolo formato, ciò con la denominazione “Amazon Go”.
Ciò nasce per un target di utenti che rimane legato a uno shopping più reale e tradizionale, ma con un’impronta notevolmente futuristica.17 Dopo questa sperimentazione, il sistema automatizzato di questo primo punto vendita è stato talmente perfezionato che negli ultimi due anni Amazon Go ha aperto altre tre sedi, di cui altri due a Seattle, città natale dell’azienda e a settembre del 2018 a New York.
Nello specifico il sistema prevede all’interno del supermercato un circuito chiuso di occhi elettronici; essi sono centinaia e utilizzano sia telecamere convenzionali che più evolute ad alta definizione. Le immagini raccolte vengono inviate in tempo reale a un elaboratore con un software di riconoscimento, basato sull’intelligenza artificiale, che è in grado di distinguere le diverse persone presenti nel negozio e osservare che cosa prelevano dagli espositori. Ogni articolo ha una posizione ben definita che il sistema elettronico può tracciare con estrema precisione. Gli scaffali sono inoltre dotati di sensori di peso integrati con tutto il sistema che riescono a determinare senza errori che cosa viene prelevato.
Immagine che raffigura la scansione del qr-code permessa grazie all’app Amazon go, che abilita il cliente ad accedere nello store. (fonte www.amazon.com)
Prima di entrare in uno di questi punti vendita è necessario creare un account Amazon e scaricare l’app gratuita di Amazon Go su iPhone o su un telefono Android di nuova generazione. L’app Amazon Go è disponibile su Apple App Store, Google Play e Amazon Appstore.
All’ingresso, è necessario avviare l’app per entrare nel negozio; quindi una volta eseguito l’accesso, l’utilizzo del telefono non è più necessario perché entra in gioco il sistema “Just Walk Out” che permette di acquistare come in un qualsiasi negozio.
In realtà all’interno di questi supermercati vi sono comunque degli operatori: un team di collaboratori che lavora sia in cucina che nel negozio per preparare gli ingredienti, sistemare il cibo pronto, rifornire gli scaffali e aiutare i clienti in caso di raccomandazioni su alcuni prodotti o semplicemente per ottenere un aiuto.
Infatti la stessa azienda di Seattle dichiara che all’interno di questi store “offriamo deliziosi piatti pronti per colazione, pranzo, cena e spuntini preparati dai nostri chef e servizio panetteria. La nostra selezione di generi alimentari va dalle farine come pane e latte ai formaggi artigianali e cioccolatini di produzione locale. Per una cena veloce fatta in casa, prendi uno dei nostri kit “pasto amazon” creati dallo chef, con tutti gli ingredienti necessari per preparare un pasto per due in circa 30 minuti”.
Immagine che raffigura un operatore del punto vendita che rifornisce gli scaffali di prodotti appena preparati dallo chef. (fonte www.amazon.com)

Quindi la tecnologia messa a disposizione è la stessa che caratterizza le auto a guida autonoma dotate di visione artificiale, fusione dei sensori e apprendimento profondo. La tecnologia “Just Walk Out” rileva automaticamente quando i prodotti vengono prelevati o restituiti agli scaffali e tiene traccia di essi in un carrello virtuale. Al termine dello shopping, il cliente può lasciare il negozio. Poco dopo, il sistema effettua automaticamente la transazione sulla carta di credito (non prepagata) associata all’account Amazon, inviando infine la ricevuta che è stata addebitata per gli acquisti effettuati.

A cura di Giuseppe Rodolico

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Future Food District

Future Food  District

Progettato dal direttore del MIT Senseable City Lab Carlo Ratti e realizzato da Coop, il “Supermercato del Futuro” è il luogo dedicato a rappresentare l’affiancamento delle nuove tecnologie al concetto di filiera alimentare etica e trasparente. Il negozio della Coop a inizio dicembre 2016, ha aperto i battenti a Milano presso il Bicocca Village su un’area di circa 800 metri quadri in cui trovano posto 6mila prodotti e un centinaio fra postazioni interattive e totem touchscreen.
Ingresso del supermercato del futuro Coop a Milano. (fonte www.e-coop.it)
La struttura, come ha confermato in occasione del suo battesimo ufficiale Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, è costata fra i quattro e i cinque milioni di euro e vedrà occupati una dozzina di addetti. L’obiettivo dichiarato è quello di portare in negozio circa 2mila persone ogni giorno, sfruttando il richiamo di una delle aree di intrattenimento più frequentate del capoluogo lombardo.
Coop infatti vuole essere una sorta di “strumento avanzato” di relazione con il consumatore, e in questa relazione la tecnologia gioca ovviamente un ruolo fondamentale.15 L’innovazione tecnologica è ovviamente il cuore pulsante del Supermercato del Futuro, che offre nuove modalità di interazione del visitatore con il cibo, realizzate e curate da Accenture e Avanade. Insieme alle due aziende, Intel ha collaborato per implementare nuove soluzioni capaci di rendere più funzionale ed efficace l’esperienza d’acquisto, grazie a tecnologie come Intel® Digital Signage, che arricchiscono l’esperienza d’acquisto fisica, con caratteristiche delle piattaforme online. Infatti, le persone all’interno del Supermercato si muovono fra luminosi banchi di frutta e verdura, con schermi a LED che mostrano informazioni sugli alimenti con cui i clienti stanno interagendo in quel momento.
Immagine dell’interno del supermercato Coop per garantire il massimo confort e aiuto al consumatore tramite schermi interattivi (fonte www.e-coop.it).
Prendere in mano un frutto e ricevere immediatamente informazioni sulla sua provenienza, sulla filiera, sulle caratteristiche nutritive è un’esperienza che va oltre la semplice spettacolarità, ma è anche un nuovo modo funzionale per poter ottenere informazioni rapide ed accurate sul cibo, prima di metterlo nel carrello della spesa, un po’ come avviene sulle piattaforme digitali degli e-commerce.
I clienti del supermercato possono muoversi fra gli scaffali, avvicinarsi ad una bottiglia d’olio d’oliva e vedere apparire sul display – con sensori Microsoft Kinect e collegato ad un mini-PC – informazioni aggiuntive riguardanti quel prodotto. Il tutto a vantaggio della funzionalità, della rapidità e della trasparenza. I prodotti, ad esempio, sono dotati di etichette “aumentate”, ovvero capaci di ospitare una quantità di informazioni superiori alla norma, grazie alla tecnologia utilizzata. Le informazioni, la chiarezza, l’esaustività non sono più costretti entro i limiti spaziali fisici di una semplice e limitata etichetta.
Reparto frutta e verdura del supermercato con schermi interattivi (fonte www.e-coop.it).
Le nuove possibilità offerte dal Supermercato del Futuro, inoltre, incontrano pienamente le nuove esigenze dei consumatori a cui corrisponde un cambiamento dei comportamenti d’acquisto. Ad esempio, l’utilizzo sempre maggiore dei dispositivi mobili ha abituato i clienti a disponibilità maggiori di informazioni sui prodotti in tempo reale. Capita sempre più di frequente di incrociare persone nei corridoi di un supermercato assorti nella lettura del proprio smartphone o del tablet, cercando dettagli sui prodotti, ricette, comparando informazioni su forum e siti online. Il supermercato Coop valorizza questo aspetto, offrendo una quantità maggiore di informazioni per un’esperienza d’acquisto superiore, in cui la scelta del prodotto alimentare trova tutto il tempo che merita.
A cura di Giuseppe Rodolico
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Buon Natale 2018 da Wine&Food Rec.

Riviviamo il nostro 2018 con questo breve video. Buon natale e felice anno nuovo da Wine&Food Rec. ??

Sito web: www.giusepperodolico.com  ??

Recensioni su vini rossi, bianchi e rosati. Consigli su abbinamenti culinari. Potete seguirci sulla nostra pagina Facebook “Wine & Food Rec” , 

Link: www.facebook.com/winefoodrec/ 

#natale2018 #buonanno

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com