aromi secondari vino

aromi secondari del vino

?? oggi vi parlo degli #aromi cosiddetti secondari⬇️
 sono quei #sentori tipici che si sprigionano durante il processo #fermentativo .
???Gli aromi secondari danno al #vino odori #floreali o #fruttati , talvolta #frutti rossi, talvolta frutti bianchi o #esotici tipo #ananas ? o #banana? , oltre al classico sentore “vinoso”.
??????
? Questi aromi sono fortemente influenzati dalla varietà di #lievitiche agiscono durante la fermentazione: ogni varietà di lievito infatti rilascia nel vino, oltre all’alcol, differenti sostanze #aromatiche durante la fermentazione.?????
????
#wine #aromas #vin #香味 #aromisecondari #香り #redwine #whitewine#vinblanc a presto ciaooo ????

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Olio Gustoso Masseria Barone Melodia

olio gustoso masseria barone melodia

???? Oggi presenteremo un nuovo prodotto della Masseria Barone Melodia ⬇️ ?
un’ #aziendaagricola con sede a Bisceglie che produce principalmente #olio e #vino
?♥️
Il prodotto è il nuovo Olio #gustoso , un #condimento a base di olio d’ #oliva che non potrà mancare sulle vostre tavole. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta! ???
#youtube Link: https://youtu.be/StTLJKq987I
??
#azienda #olio #vino
#oil #olioevo #オイル # #masseria #madeinpuglia #oliopugliese #italianoil #video prodotto da @giuseppe_italian_wine_food wine&food rec. A presto ??

Testo recensione:

Buongiorno e benvenuti in questo nuovo video. Oggi presenteremo un nuovo prodotto della Masseria Barone Melodia,
un’azienda con sede a Bisceglie che produce principalmente olio e vino. Il prodotto è il nuovo Olio Gustoso,
un condimento a base di olio d’oliva che non potrà mancare sulle vostre tavole. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta!

L’ Olio “Gustoso” è un condimento a base di olio extravergine d’oliva aromatizzato con agrumi mediterranei,
rosmarino ed essenza di legno tostato, provenienti da filiera controllata. La naturale infusione degli aromi
assicura fragranza e persistenza al profumo e al gusto.

Diamo uno sguardo alla bottiglia: questa si presenta in un pratico formato da 250 mL. Il vetro è di colore scuro
per difendere il condimento dalla luce solare, e Il sistema di chiusura, anti rabbocco, è studiato anche in modo da
preservare l’aromaticità del prodotto anche dopo la prima apertura. Sul retro della bottiglia, troviamo un’etichetta
con tutte le principali informazioni, compresi i valori nutrizionali, per chi desidera stare attento alla linea. Tutte le etichette sono patinate anti-olio.

Ma parliamo ora del metodo di produzione. Gli olivi di diverse cultivar, quali Coratina, Ogliarola e Peranzana,
vengono coltivati nella zona del Nord Barese, in Puglia. Il periodo della raccolta avviene in genere da Ottobre
a Gennaio, ed è effettuata sia a mano che con agevolatori meccanici, per ridurre al minimo lo stress sulle olive.
La lavorazione avviene entro 24 ore dalla raccolta, cui segue una frangitura eseguita con delle caratteristiche macine in granito.
L’estrazione avviene in maniera tradizionale e a ciclo continuo e a temperatura controllata. Dopo un flitraggio a con cotone,
l’olio viene stoccato in contenitori d’acciaio inox.

Vediamo ora le caratteristiche di questo olio; Il colore è dorato, con riflessi verde oliva.
L’aroma persistente dell’olio si unisce al gusto delicato,dai toni piacevolmente aciduli dell’agrume,
accompagnato da lievi sfumature pungenti del rosmarino e dalla morbidezza della tostatura.

Quindi, abbiamo visto le principali caratteristiche dell’olio gustoso, ma a cosa possiamo abbinarlo?
Sicuramente possiamo utilizzarlo a crudo con crostacei, tartare di tonno, insalate, ma anche su pietanze
più sapide come agnello, pollo, e maiale. Per chi desidera sperimentare un gusto più particolare, l’olio
Gustoso può essere abbinato anche a dolci e cioccolato. Quindi non vi resta che acquistarlo su masseriabaronemelodia.it
per poterlo ricevere comodamente a casa. Grazie per la vostra attenzione, e… buon appetito, ovviamente con Olio Gustoso!

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

App Test “Vivino”

l'enologo giuseppe rodolico con smartphone
recensione test

?? un nuovo #test questa settimana
➡️ abbiamo #provato l’ #app #vivino ??
con essa è possibile scattare una #foto di una qualsiasi etichetta oppure effettuare una ricerca per #vino ⬇️
Tutto questo per visualizzare istantaneamente le informazioni sul vino e tutte le possibili opzioni di #acquisto ????♥️
ecco qui il link YouTube della nostra #recensione : https://youtu.be/mlO_UwBIODI ????????????
? #winetime #wineblog #wine #smartphone #foodlover #winelover #picart #foodpicture #ritratto ?? a presto ?  




Testo recensione:

Entriamo subito nell’app per vedere come funziona.
All’apertura, questa applicazione ci propone 4 diverse tab: Shop, Cerca, Amici e ‘il mio Profilo’. Vediamole una ad una.

La prima tab, riconoscibile dall’icona a forma di chiosco in alto a sinistra, ci porta immediatamente alla nuova funzione,
e cioè lo store per l’acquisto dei prodotti . Scorrendo verso il basso, l’applicazione ci propone subito diverse soluzioni,
mostrando i vini anche in base alle preferenze dell’utente (ricordiamo infatti che è necessario accedere  con il login del proprio account).
Successivamente, sempre nella stessa sezione, l’app mostra anche diverse selezioni di prodotti, come ad esempio le migliori etichette ordinate
in base alla classifica delle recensioni, o anche le offerte più vantaggiose della settimana. Interessanti anche le “scelte della redazione”,
con le quali i wine editor di vivino guidano il cliente con preziosi consigli.
Con un semplice ‘tap’ sulla bottiglia desiderata, l’app apre la scheda di valutazione con i commenti e le valutazioni degli utenti.
Qui è possibile trovare anche informazioni più dettagliate sul prodotto, come ad esempio i vitigni e i metodi di vinificazione, quando disponibili.

Dalla seconda tab, cioè “trova”, contrassegnata dall’icona a forma di lente d’ingrandimento, possiamo cercare un prodotto che
già conosciamo o accedere a un filtro per tipo di prodotto come ad esempio vino rosso, bianco, frizzante.
Come ulteriori filtri troviamo anche una selezione per abbinamento gastronomico, dove il programma ci suggerisce un elenco
di prodotti ideali per carne rossa, carni bianche o pasta, pesce, dolci e altro.
Molto interessante la funzione che forse più di tutte ha reso popolare l’app Vivino: la scansione dell’etichetta.
Tramite questa funzione, cliccando sulla fotocamera in basso, è infatti possibile inquadrare direttamente la bottiglia,
che verrà immediatamente riconosciuta, mostrando così la relativa scheda.
Ultimo filtro disponibile in questa area è la selezione di vini per stile, ad esempio Amarone, Brunello, primitivo.

La terza tab è dedicata alla condivisione del prodotto tramite social o per la pubblicazione di una recensione all’interno di vivino.
Il proprio account vivino può essere infatti collegato a gmail, twitter o anche facebook, così da cercare altri utenti registrati al sito.

l’ultima tab, infine è la scheda del profilo personale e delle impostazioni. Qui si possono gestire gli ordini, le recensioni, o
ancora accedere alla scheda dei vini già cercati in precedenza, che restano memorizzati sull’account per essere comodamente consultate
anche successivamente. Molto utile anche l’area di notifica (icona a forma di campanella, in alto) che ci avvisa in caso di offerte ,
articoli e news del momento.

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Aromi primari vino

aromi primari del vino

??   ⬇️ ⬇️??
 Il primo gruppo di #aromi che andiamo a spiegare oggi, è costituito dai cosiddetti aromi primari;
? questi sono i #profumi tipici del #vitigno utilizzato per la #vinificazione .
??
Gli aromi primari sono per lo più presenti nelle bucce degli #acini , ma si sprigionano e diventano riconoscibili soprattutto dopo la #fermentazione . ??
??
Per fare alcuni esempi, possiamo citare le tipiche note di
⭕#peperone verde  ed erbacee, che sono caratteristiche del #Cabernet sauvignon e del #merlot .
⭕Gli aromi di Gemma di Cassis, #Bosso, #Pompelmo , e #frutto della passione, invece, sono ad esempio tipici del #sauvignon Blanc, del #Pinot e del #gewurtztraminer ??♥️♥️
#wineblog #wineblogger #winetime #winelover #vin #gusto #profumo #pictures ♥️♥️?? a prestoo‼‼‼

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Degustazione Rioja Tinto | vino spagna | Wine&Food rec.

Testo recensione:

Il vino che abbiamo scelto è un Rioha Reserva 2014. Questo vino rosso è ottenuto da uve Mazuelo, Graciano e Tempranillo,
e prodotto dalla cantina Marquez de Riscal. Il formato preso in considerazione non è il classico da 750ml,
ma un più pratico formato da 375ml, adatto a chi desidera un prodotto che può essere consumato più rapidamente,
evitando la perdita di aromaticità durante la conservazione dopo l’apertura.
L’etichetta ad un primo impatto ha uno stile molto classico ed elegante.
Un po’ eccessivi invece i dettagli dorati e in particolare l’affollamento di stemmi e loghi che vanno a discapito della leggibilità.
In bella vista, subito sotto, anche la riproduzuione di un antico attestato, in quanto nell’anno 1895,
Marqués de Riscal fu il primo produttore di vino non francese ad ottenere il Diploma d’onore alla 13esima esposizione di Bordeaux.

Dopo aver inserito il cavatappi, notiamo che il tappo è un classico sughero monopezzo, di buona qualità,
che non ha problemi nè di scarso nè di eccessivo attrito, e non presenta formazioni di muffe o aromi sgradevoli.
Il prodotto all’interno, quindi, è conservato nella maniera più opportuna.

Visivamente, nel bicchiere, questo vino presenta un gradevole colore rosso rubino intenso, e anche controluce risulta poco trasparente.
Nonostante sia un vino del 2014, il colore ha dei riflessi tendenti al violaceo, non molto evoluti.
Ruotando il calice, la densità non risulta estremamente elevata.

A livello olfattivo, subito si percepiscono gli aromi di vaniglia e cannella, sicuramente dovuti a un passaggio in barrique,
che quasi sovrastano tutti gli altri. Subito dopo troviamo pellame, cuoio, frutti rossi (in particolare mirtilli) e sentori speziati.
Tutto è accompagnato da una sensazione alcolica, ma se consideriamo che il vino ha una gradazione molto alta, del 14%, non è da cosiderare così marcata.

Al palato il vino, non è particolarmente corposo. Grazie però all’acidità bilanciata,
al tannino morbido e poco aggressivo e a un’aromaricità tendente al dolce, risulta molto gradevole.
Anche dopo la deglutizione la persistenza è elevata e lascia in bocca un sentore speziato e di vaniglia sul finale.
Ovviamente la gradazione alcolica elevata si fa sentire, ma in modo bilanciato rispetto alle altre sensazioni.

A cura di G. Rodolico , G. Matrone !

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

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Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Degustazione Troy | Masseria Barone Melodia | Wine

?? Oggi vi parliamo di un #vinorosso nato dalle uve di Troia, tipico vitigno coltivato nell’area a nord di #bari a 70mt. Sul livello del mare ? ♥️
⬇️
Infatti l’esposizione di questo vitigno ? e le caratteristiche uniche del terreno ✅ calcareo , argilloso ✅
favoriscono l’accrescimento corretto dei grappoli ?
??? la vendemmia eseguita alla fine di ottobre garantisce una maturazione completa degli acini ???
➡️➡️ che ne dite di degustare questo #vino madeinpuglia ⁉️

?? shop link: https://www.masseriabaronemelodia.it/…/vino-rosso-troy-ner…/ ??

??
italianwine italianfood winetime winelover #redwine winepictures by @wine&foodrec ♥️?a presto ‼

A cura di G.Rodolico , G.Matrone.

Testo degustazione:  ↓↓↓

Iniziamo la nostra recensione, come di consueto, con la valutazione dell’estetica generale della bottiglia.
La forma particolare della bottiglia e l’etichetta anteriore di colore nero opaco conferiscono a questo nero di Troia un aspetto molto elegante.
L’etichetta presenta inoltre dei dettagli dorati che catturano immediatamente l’attenzione e che rappresentano l’antica struttura della cantina
della masseria Barone Melodia. Subito sotto troviamo una seconda etichetta che riporta i riconoscimenti vinti all’estero da questo vino.
Al momento dell’apertura, notiamo una capsula ben rifinita nei dettagli, con il logo dell’azienda in rilievo.
Una volta inserito il cavatappi, non troviamo alcuna difficoltà ad estrarre il tappo, che risulta inoltre ben aderente al collo della bottiglia.
Il tappo utilizzato è di tipo agglomerato, ma di buona qualità, e non presenta alcun tipo di alterazione visiva nè olfattiva.
Ci aspettiamo dunque di trovare un prodotto ben conservato all’interno.
Alla vista, questo vino chiamato Troy, ha un vivace ed intenso colore rosso rubino,
piuttosto tipico dei vini del sud Italia, che risalta subito appena versato nel bicchiere.
le uve infatti vengono raccolte alla fine di ottobre e subiscono un periodo di macerazione di circa
10 giorni per garantire l’estrazione delle sostanze coloranti. Il vino ha una buona consistenza e non risulta nemmeno troppo trasparente anche se messo in controluce.
Al naso, troviamo un’intensità aromatica alta, con una buona varietà di profumi,
dovuti in gran parte al processo di vinificazione e alla corretta maturazione delle uve. Infatti,
dopo un iniziale sentore speziato accompagnato da un aroma fruttato, si aprono tutti gli aromi terziari dovuti
all’affinamento in botti in rovere. Questi sono in particolare miele, vaniglia, e soprattutto affumicato e tostato.
Nel complesso un vino equilibrato.
Terminiamo quindi con l’assaggio. In bocca, le piacevoli sensazioni percepite all’olfatto sono accompagnate
da un tannino presente non aggressivo, ma piacevole. Il vino al palato risulta corposo, morbido, con una persistenza
che rimane a lungo anche dopo la deglutizione. Anche a livello gustativo, il prodotto è decisamente equilibrato, e la gradazione alcolica, anche se molto alta, non è fastidiosa. 
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

I tappi del vino – come sono fatti? quanti ne esistono?

I tappi del vino - come sono fatti? quanti ne esistono?

turaccioli per bottiglie di vino

Oggi non faremo una recensione, ma andremo a spiegare
le differenze che ci sono tra i vari #tappi che i produttori utilizzano per chiudere i loro #vini .
I tappi del vino – come sono fatti? Quanti ne esistono? scopritelo con noi.

Link YouTube:  https://youtu.be/DYEDNRsvPS0

Ecco il testo del nostro tutorial:
Benvenuti in un nuovo video di Wine & food rec. Oggi non faremo una recensione, ma andremo a spiegare le differenze che ci sono tra i vari tappi che i produttori utilizzano per chiudere i loro vini. Sappiamo infatti che in commercio ne esistono molte varietà, ma quali sono i più pregiati? Quali i più indicati per l’invecchiamento dei vini e quali invece i più comodi per i normali vini da tavola? Vediamo tutte le caratteristiche nel nostro video!
Partiamo quindi parlando dei 2 tappi meno pregiati: il tappo sintetico e il tappo con capsula a vite, sistemi che solitamente vengono utilizzati per i vini da tavola o comunque di pronta beva, normalmente più economici, anche se ultimamente all’estero alcuni produttori hanno scelto di utilizzare tappi a vite per prodotti di alta qualità. Il tappo sintetico è normalmente fatto di polietilene e rivestito da uno strato siliconico, mentre quello a vite è generalmente prodotto in materiale metallico. Il vantaggio di questi tipi di chiusura moderna è che nel breve termine garantiscono una buona tenuta, ed inoltre, ovviamente, annullano la possibilità di sviluppare muffe o di rilascio di composti indesiderati come, ad esempio, la TCA, cioè tricloroanisolo, composti che danno al vino il famoso “sentore di tappo”, particolarmente sgradevole al naso. Purtroppo a lungo termine, soprattutto in vini destinati all’invecchiamento, non sono molto indicati perchè ne ostacolerebbero i naturali processi di evoluzione.
Passiamo adesso ai tappi adatti per vini di fascia media: questi sono normalmente di 2 tipi: i tappi in
agglomerato, e i cosiddetti tappi tecnici. Anche queste sono soluzioni relativamente moderne, ma che
permettono una notevole riduzione dei costi pur garantendo una buona tenuta. I tappi agglomerati sono creati a partire da trucioli di sughero compressi e legati tra loro tramite degli appostiti collanti. Sono diffusissimi sia tra vini bianchi, sia tra alcuni vini rossi, ma sempre di fascia media, purchè non richiedano un lungo periodo di affinamento in bottiglia. Il vantaggio di questo tipo di chiusura è che, essendo costituiti in gran parte da pezzi di sughero, viene garantito il contatto con un materiale naturale ed il tappo risulta molto elastico e ben aderente al collo della bottiglia. Inoltre le parti di sughero sminuzzate possono essere più facilmente sottoposte a trattamenti di eliminazione dei composti responsabili del “sentore di tappo” di cui abbiamo già parlato in precedenza. Il tappo tecnico è invece formato da un corpo centrale in agglomerato e le dalle due estremità costituite da dischetti in sughero monopezzo. Questo tappo garantisce caratteristiche migliori, ma non eccessivamente differenti rispetto a quelle dell’aglomerato precedentemente citato.
Per quanto riguarda la conservazione dei vini fermi, parliamo del più classico sughero monopezzo. Questo è destinato a vini sia bianchi che rossi, ma in particolar modo ai vini rossi più pregiati o che sicuramente richiedono un periodo di affinamento in bottiglia. Questo sistema di chiusura viene realizzato direttamente da fasci unici di sughero che hanno subìto un periodo di maturazione controllata, cioè vengono lasciati esposti agli agenti atmosferici in maniera controllata in modo da poter garantire l’ottenimento di un materiale di grande qualità. Infatti, proprio per questo, il tappo che si viene a creare ha un costo maggiorerispetto ai precedenti. La particolare struttura interna del sughero permette una buona microossigenazione al liquido, garantendo così un’evoluzione organoletticha perfetta. In questo modo viene anche diminuita la possibilità di avere il cosiddetto “sentore di ridotto” del vino, cioè di quel processo che porta il vino ad assumere odori sgradevoli di verdura cotta e/o uova marce.

Infine parliamo rapidamente dei tappi da spumante, quelli che hanno la classica forma “a fungo”; questi tappi sono di norma in materiale agglomerato con uno spesso strato di sughero nella parte più bassa, oppure, più raramente, per alcuni vini frizzanti, in solo agglomerato. I tappi da spumante, contrariamente a quanto si possa credere, non hanno in origine la loro particolare forma, ma sono inizialmente cilindrici e vengono inseriti nella bottiglia con un particolare procedimento che ne riduce temporaneamente il diametro per permettere l’ingresso nel collo della bottiglia. Una volta inseriti, viene applicata la classica gabbietta metallica. In questo modo, i tappi possono reggere le pressioni molto alte che si sviluppano in questo tipo di vini.

A cura di Giuseppe Rodolico
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com