?? un vinopassito è ciò che viene ottenuto dalla fermentazione di grappoli scelti di uve ? trebbiano ? malvasia ?

vinsanto e cantuccini

?? un vinopassito è ciò che viene ottenuto dalla fermentazione di grappoli scelti di uve ? trebbiano ? malvasia ? che vengono lasciati appassire su stuoie, cassette o ganci ?⤵️ In questo modo la concentrazione e degli zuccheri sale perché l’ acqua contenuta negli acini diminuisce ❤?❤? ⤵️⤵️ #vino #wine #italy #winelover #italia #winetasting #instawine #food #winery #winelovers #winetime #sommelier #instagood #italianwine #winestagram #vin #wein #picoftheday #tuscany #toscana #drink #vinoitaliano a presto‼‼??

Pubblicazione Social Wine & Food Rec.

Degustazione Vin Santo DOC Toscana

degustazione vin santo toscana doc

Il vino che abbiamo selezionato oggi per questo video Natalizio è un VinSanto del Chianti classico Castello di Uzzano 2011,
prodotto ovviamente in Toscana. Il formato scelto è una pratica bottiglia da 375mL, che presenta un’etichetta bianca molto classica,
con uno stile non particolarmente ricercato.
Il VinSanto è un particolare tipo di vino da dessert, di origini molto antiche, prodotto principalmente in Toscana, ma anche in Umbria.

E’ un vino passìto, cioè che viene ottenuto dalla fermentazione di grappoli scelti di uve Trebbiano e Malvasìa che vengono lasciati
appassire su stuoie, cassette o ganci; in questo modo la concentrazione degli zuccheri sale (perchè l’acqua contenuta negli acini evapora).

La fermentazione, secondo il metodo antico, avveniva in caratelli di legno nei quali veniva conservata la feccia della precedente produzione,
la cosiddetta feccia madre, che garantiva la presenza di lieviti resistenti alle alte concentrazioni zuccherine.

Oggi invece, la fermentazione avviene in botti di legno nuovo, con inoculo di lieviti.
La fermentazione ed il conseguente invecchiamento in legno favoriscono l’ossidazione controllata del vino,
che conferisce il caratteristico colore ramato ed i peculiari sentori.

Andando ad aprire la bottiglia, troviamo un classico tappo in materiale agglomerato, che viene via senza problemi e si presenta senza difetti visivi od olfattivi.
Appena si versa il vino nel bicchiere, si vede il classico colore ramato, dovuto alla caratteristica ossidazione del VinSanto.
Facendolo ruotare, si nota bene l’elevata densità.

A livello olfattivo, è intenso: i sentori principali sono di frutta secca, affumicato e miele.

Anche a livello gustativo, il vino è avvolgente, morbido, e si percepisce in maniera decisa la dolcezza ed il sentore di miele,
accompagnato da una lieve mineralità.

In bocca è persistente, e l’alcolicità alta regala una piacevole sensazione pseudocalorica.
Essendo un vino da dessert, viene molto spesso abbinato al classico cantuccino toscano, a fine pasto.

Pinot Grigio Degustazione

Enologo Rodolico che degusta Pinot Grigio

Recensione:
Il pinot grigio è un vitigno internazionale originario della Borgogna, ma che viene coltivato anche in molte zone d’Italia, prevalentemente in Trentino, Veneto e Friuli. Questo vitigno deriva da una mutazione del pinot nero, e deve il suo nome al termine francese “pin”, cioè “pino”, proprio per la forma caratteristica del grappolo che ricorda appunto una pigna.
Il mosto che si ottiene può essere vinificato sia con macerazione, sia in bianco (cioè senza macerazione delle bucce); nel primo caso si avrà un vino dal caratteristico colore ramato, nel secondo caso, che è quello del vino che abbiamo scelto, si otterrà un vino bianco.
Il vino di oggi è un Pinot Grigio DOC 2017, di Vignaioli da San Floriano, prodotto nella regione del Collio in Friuli. L’etichetta è molto essenziale ed elegante, sobria, e ben si sposa con la bottiglia dal design moderno.
Andando ad aprire la bottiglia, notiamo un tappo di tipo tecnico, che aderisce bene, ma che risulta forse un po’ spugnoso nella parte inferiore. Tuttavia il prodotto è ben conservato all’interno.
Video:?♬

Alla vista, questo Pinot grigio si presenta con un colore giallo paglierino molto tenue, con riflessi dorati. Si presenta inoltre molto limpido e senza sospensioni. Ruorando il bicchiere si nota una densità medio/alta.
Al naso, dopo una leggera ossigenazione, il vino si apre, sprigionando aromi prevalentemente fruttati, di frutta bianca matura e soprattutto di pera. Subito dopo si fa notare anche una lieve mineralità, tipica dei vini del nord Italia. Tutti gli aromi sono accompagnati da una sensazione alcolica, dovuta alla gradazione del 13%.
In bocca risulta schietto, la freschezza si fa subito sentire al palato, e alla deglutizione ha una buona persistenza. E’ un vino da gustare sicuramente giovane, e non è adatto all’invecchiamento in bottiglia.
#pinotgrigio #pinot #degustazione
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Degustazione Ribolla Gialla

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Video Degustazione Ribolla Gialla:

Recensione:

La Ribolla Gialla è un antico vitigno autoctono che risale addirittura al 1300. Anche grazie alla posibilità di essere utilizzata per la produzione di vini spumanti, è oggi un vitigno che gode ancora di una buona popolarità. Il vino che abbiamo selezionato oggi per voi è un vino bianco fermo, annata 2018, prodotto da Tenimenti Civa, un’azienda situata in provincia di Udine. La bottiglia si presenta piuttosto elegante, con una forma moderna, e con un’etichetta bianca, forse un po’ troppo semplice, ma ben leggibile. Interessante sul retro la presenza del codice QR che permette di accedere ad ulteriori informazioni tramite smartphone. Andando ad aprire la bottiglia, notiamo un normale tappo in materiale agglomerato, che ha conservato bene il vino all’interno, senza perdite. Versando quindi il vino all’interno del bicchiere, esso si presenta con un colore giallo paglierino tenue, con riflessi lievemente dorati. Con un movimento di rotazione del calice, si può apprezzare l’alta densità e la corposità. Il vino inoltre non presenta torbidità di alcun tipo ed è molto limpido. Al naso, subito si percepisce la mineralità. Gli aromi più importanti sono quelli fruttati, di frutta bianca ed esotica, con una netta nota agrumata. Subito dopo, con una breve ossigenazione nel bicchiere, si percepisconono lievi aromi floreali, in particolar modo di rosa. L’alcolicità si sente ma non disturba. Anche in bocca, la sensazione minerale si ripresenta. Al palato è rotondo, possiamo apprezzare il bilanciato connubio tra freschezza e leggera dolcezza, con un gusto leggermente aromatico, che deriva probabilmente dal breve passaggio di affinamento in barrique. Dopo la deglutizione, la persistenza in bocca è lunga.

Abbinamento culinario:

Carne bianca, Pesce e formaggi a pasta dura.

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com
Se anche tu hai degustato questo vino, commenta qui sotto per condividere la tua opinione.
A presto!!

Tappo da Spumante

Tappo Spumante

??Infine parliamo rapidamente dei tappi da spumante??⤵️,
?quelli che hanno la classica forma “a fungo”; questi tappi sono di norma in materiale agglomerato con uno spesso strato di sughero nella parte più bassa, oppure, più raramente, per alcuni vini frizzanti, ??in solo agglomerato.
??I tappi da spumante, contrariamente a quanto si possa credere, non hanno in origine la loro particolare forma, ma sono inizialmente cilindrici e vengono inseriti nella bottiglia con un particolare procedimento che ne riduce temporaneamente il diametro per permettere l’ingresso nel collo della bottiglia.
??Una volta inseriti, viene applicata la classica gabbietta metallica. In questo modo, i tappi possono reggere le pressioni molto alte che si sviluppano in questo tipo di vini.
?????????????⤵️
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Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Tappo di sughero monopezzo

tappo di sughero vino
Tappo di sughero monopezzo

??➡️Per quanto riguarda la conservazione dei vini fermi, parliamo del più classico sughero monopezzo.
⤵️⤵️⤵️
?? Questo è destinato a vini sia bianchi che rossi, ma in particolar modo ai vini rossi più pregiati ? o che sicuramente richiedono un periodo di affinamento in bottiglia.
?⚘ Questo sistema di chiusura viene realizzato direttamente da fasci unici di sughero che hanno subìto un periodo di maturazione ?controllata, cioè vengono lasciati esposti agli agenti atmosferici???? in maniera controllata in modo da poter garantire l’ottenimento di un materiale di grande qualità.
?Infatti, proprio per questo, il tappo che si viene a creare ha un costo?? maggiorerispetto ai precedenti. La particolare struttura interna del sughero permette una buona microossigenazione al liquido, garantendo così un’evoluzione organoletticha perfetta??. In questo modo viene anche diminuita la possibilità di avere il cosiddetto “sentore di ridotto” del vino, cioè di quel processo che porta il vino ad assumere odori sgradevoli di verdura cotta e/o uova marce.??
?⤵️?⤵️?⤵️??
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Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Tappi in agglomerato e tecnici

tappo agglomerato e tecnico
Rodolico Giuseppe
Tappi in agglomerato e tecnici

???? Passiamo adesso ai tappi adatti per vini di fascia media: questi sono normalmente di 2 tipi: i tappi in
⤵️⤵️⤵️
?agglomerato, e i cosiddetti tappi tecnici. Anche queste sono soluzioni relativamente moderne, ma che
permettono una notevole riduzione dei costi ?? pur garantendo una buona tenuta.
? I tappi agglomerati sono creati a partire da trucioli di sughero? compressi e legati tra loro tramite degli appostiti collanti. Sono diffusissimi sia tra vini bianchi?, sia tra alcuni vini rossi?, ma sempre di fascia media, purchè non richiedano un lungo periodo di affinamento in bottiglia.
?? Il vantaggio di questo tipo di chiusura è che, essendo costituiti in gran parte da pezzi di sughero, viene garantito il contatto con un materiale naturale ed il tappo risulta molto elastico e ben aderente al collo?? della bottiglia. Inoltre le parti di sughero sminuzzate possono essere più facilmente sottoposte a trattamenti di eliminazione dei composti responsabili del “sentore di tappo” ??di cui abbiamo già parlato in precedenza. Il tappo tecnico è invece formato da un corpo centrale in agglomerato e le dalle due estremità costituite da dischetti in sughero monopezzo. ?
Questo tappo garantisce caratteristiche migliori, ma non eccessivamente differenti rispetto a quelle dell’aglomerato precedentemente citato.?
????????
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Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Tappo sintetico e a vite

tappo sitetico e tappo a vite
Tappo Sintetico

Partiamo quindi parlando dei 2 tappi meno pregiati: ??
? il tappo sintetico e il tappo con capsula a vite, sistemi che solitamente vengono utilizzati per i vini da tavola o comunque di pronta beva, normalmente più economici, anche se ultimamente all’estero alcuni produttori hanno scelto di utilizzare tappi a vite per prodotti di alta qualità. ??
?Il tappo sintetico è normalmente fatto di polietilene e rivestito da uno strato siliconico, mentre quello a vite è generalmente prodotto in materiale metallico. Il vantaggio di questi tipi di chiusura moderna è che nel breve termine garantiscono una buona tenuta, ed inoltre, ovviamente, annullano la possibilità di sviluppare muffe o di rilascio di composti indesiderati come, ad esempio, ?la TCA,? cioè tricloroanisolo, composti che danno al vino il famoso “sentore di tappo”??, particolarmente sgradevole al naso.
??Purtroppo a lungo termine, soprattutto in vini destinati all’invecchiamento, non sono molto indicati perchè ne ostacolerebbero i naturali processi di evoluzione.
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bottiglia di vino
Tappo a Vite
Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Bolgheri rosso

Bolgheri vino rosso

?? Oggi abbiamo degustato un vino rosso #prodotto da #ceralti ⬇️
➡️ #aziendavinicola che si trova nella zona di Castagneto Carducci ???
? Scopriamo insieme le caratteristiche organolettiche e gli abbinamenti #culinari 
?? link #youtuber : https://youtu.be/TJ1dsCT_dTQ
?? ?

#degustazione #vino #wine #tuscany #italia #food #winelover#sommelier #italianwine #vin #drink #toscana #instagood a presto ??????



Testo recensione:
Il vino che abbiamo scelto oggi è uno Scirè Bolgheri Rosso, prodotto da Ceralti.
Incominciamo la nostra recensione con l’aspetto generale della bottiglia.
L’etichetta anteriore appare un po’ povera, sicuramente si sarebbe potuto fare di più
a livello di design per un vino di questa fascia. Sull’etichetta posteriore troviamo ben visibile il
logo che ne certifica la produzione biologica, dettaglio molto importante.

Andiamo ora a stappare la nostra bottiglia: niente di particolare da dire sul sistema di chiusura,
che è un normale tappo agglomerato. Buona comunque l’aderenza al collo della bottiglia e nessun segno di colature o muffe.
Unico particolare, la capsula non era perfettamente aderente al collo della bottiglia, ma comunque questo non ha
comportato alcun tipo di problema.

Passiamo ora all’aspeto visivo. Incominciamo col dire che questo vino è prodotto con vitigni Cabernet Sauvignon e Merlot,
rispettivamente al 70 e 30 percento, che donano dunque un colore rosso rubino molto intenso e gradevole,
con riflessi tendenti al viola, nonostante sia un’annata 2016. Il vino appare molto denso quando si fa ruotare il calice,
ed inoltre, guardandolo controluce, non lascia passare i raggi luminosi.

Al naso, la prima sensazione che si ha è quella data dalla presenza dell’alcol, che comunque non è eccessivamente fastidiosa.
Subito dopo, gli aromi tipici dei vitigni utilizzati iniziano a farsi sentire: questi sono principalmente sentori vegetali,
di peperone verde e successivamente di frutta rossa, amarena e ciliegia. Il breve passaggio in barrique,
dove il vino effettua la fermentazione malolattica, dona anche un sentore speziato, che ben si armonizza con gli altri aromi.
Nel complesso, quindi, ben bilanciato.

In bocca, infine, questo Scirè Rosso lascia una sensazione lievemente aspra, con una spiccata freschezza al palato.
Apprezziamo invece il tannino vellutato e l’ottima persistenza. Anche dopo la deglutizione ritornano le sensazioni di peperone verde.
L’alcol ha una gradazione elevata, ma non disturba.

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Aromi terziari vino

aromi terziari del vino

??? Infine gli #aromi terziari sono anche detti aromi di #affinamento     ⬇️??????⬇️
Questo perchè essi derivano dalla permanenza ? del #vino nelle #botti in rovere durante l’affinamento.
? Tipi diversi di #legno e diversi trattamenti dello stesso, possono infatti
✅ cedere al vino dei sentori principalmente balsamici e speziati ???.
? Tra quelli più comuni ci sono caffè☕, cacao?, affumicato, caramello e vaniglia?.
???????
#winetime #winelover #science #chemical #foodscience #foodlover #wine #vin #ワイン #barrique #酒 ?? a presto‼‼?

Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com