🥰 Passeggiata in Vigneto Video 360°🌱, scopriamo insieme la rullatura

Passeggiata in Vigneto Video 360°

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😍Benvenuti in questo nuovo video di winefoodrec. 🌱
👉Oggi vivremo una nuova esperienza,
👉infatti con questo video realizzato a 🌍360 gradi🌍
🟢possiamo goderci questa rilassante passeggiata in vigneto.😁
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Benvenuti in questo nuovo video di winefoodrec. Oggi vivremo una nuova esperienza, infatti con questo video realizzato a 360 gradi possiamo goderci questa rilassante passeggiata in vigneto. Presso la Tabaccaia di Peccioli abbiamo assistito ad un innovativo processo di gestione del vigneto, cioè la rullatura della cover crop. Questo processo aiuterà il suolo del vigneto a superare i periodi più caldi e assolati ed evitare l’alterazioni chimico fisica del terreno. Adesso continuiamo a goderci questa rilassante passeggiata in vigneto.

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🤔Vino Biologico: cos’è?

Vino biologico: cos'è?
Il nostro social Post:
 
🤔Avete mai fatto caso che sempre più spesso, tra gli scaffali di enoteche, supermercati e degli store online si vedono dei vini etichettati come👇
🌱 “prodotto bio”?🌱
🤔 Vi siete mai chiesti come si fa ad ottenere questa certificazione e se davvero questi vini siano differenti da quelli tradizionali?
😁Cerchiamo di fare chiarezza!🍷
❤️Video su YouTube canale “wine&food rec”
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Benvenuti in un nuovo video di Wine&food rec. Avete mai fatto caso che sempre più spesso, tra gli scaffali di enoteche, supermercati e degli store online si vedono dei vini etichettati come “prodotto bio”? Vi siete mai chiesti come si fa ad ottenere questa certificazione e se davvero questi vini siano differenti da quelli tradizionali? Cerchiamo di fare chiarezza!

Il vino bio, per essere etichettato come tale, deve seguire un rigoroso processo produttivo: tutte le fasi della produzione, infatti, a partire dal vigneto e fino all’imbottigliamento, devono rispondere a determinati requisiti. In europa, alcuni regolamenti come l’848 del 2018 (che ha sostituito il precedente 834 del 2007) ed altri regolamenti, forniscono delle linee guida ai produttori per le tecniche di coltivazione e di vinificazione. Il rispetto di tali regole viene poi certificato da enti autorizzati direttamente dal ministero delle politiche agricole e forestali, al fine di contrastare frodi e garantire la trasparenza al consumatore finale.

Ma quali sono queste linee guida? In particolare, per ottenere la certificazione bio in etichetta, i regolamenti prevedono:
*l’eliminazione di agrofarmaci con principio attivo derivato da molecole di sintesi chimica per la protezione del vigneto, preferendo come alternativa ad esempio tecniche di protezione del vigneto con “antagonisti” dei patogeni e degli insetti dannosi, che limitano i danni da essi causati.
*il rispetto dell’ambiente circostante e il mantenimento della fertilità dei nostri terreni; solo in questo modo infatti si può garantire il corretto funzionamento dell’ecosistema e contemporaneamente si preserva il suolo per le generazioni future.
Anche in cantina, il regolamento UE n.203 del 2012 impone delle rigide regole: è importante limitare al minimo (o evitare) l’uso di solfiti, le cui soglie massime sono fissate ai 100 mg/L per i rossi e 150 mg/L per i bianchi; vanno inoltre utilizzati solo coadiuvanti enologici certificati bio, e soprattutto vinificare solo uve anch’esse certificate bio.

Dunque, da ora in poi, sapete che la certificazione bio è il frutto di un grande lavoro di persone che si impegnano al massimo, non senza difficoltà, affinchè il prodotto finale non abbia elementi pericolosi, nel totale rispetto dell’ecosistema.
Bene, siamo alla fine del nostro video, se vi è piaciuto ricordate di mettere like e di iscrivervi al nostro canale, oltre a seguirci sulle pagine instagram e facebook “Wine&Food rec.”
Al prossimo video, ciao!

La Birra Analcolica 🍺 – Come si fa? 🤔

Testo del video:

Benvenuti in un nuovo video di Wine&Food rec. Oggi non parleremo di vino, ma di un’altra bevanda:
la birra; e prenderemo in esame un aspetto molto importante: è possibile degustare una buona birra,
anche se non si può o non si vuole eccedere con il consumo di alcol? Vediamolo insieme!

Negli ultimi anni, la produzione di birra tradizionale viene affiancata sempre più spesso dalla produzione di birra analcolica.
Ogni paese in Europa e nel mondo ha una propria normativa sulla gradazione alcolica massima ammessa per una birra:
per essere definita analcolica, ad esempio, in Italia la bevanda non deve superaire l’ 1,2 %vol.
I birrifici e le grandi aziende dunque, hanno studiato e ottimizzato nel tempo delle tecniche che consentissero di avere allo
stesso tempo una birra piacevole al gusto e priva di alcol.

Ma come si ottiene una birra analcolica? Semplificando un po’, i metodi rientrano principalmente in du categorie:
si può procedere per arresto fermentativo o, più frequentemente, per sottrazione di etanolo. Nel primo caso,
la fermentazione della birra (che ricordiamo, è il processo che converte gli zuccheri presenti nel malto in alcol e anidride carbonica)
viene interrotta prima che si raggiunga un certo grado alcolico. Nel secondo caso, invece,
l’alcol viene estratto con processi di osmosi inversa o riscaldamento; la birra viene dunque fatta passare attraverso membrane in grado di separare
l’etanolo con una certa precisione, oppure viene riscaldata affinchè l’alcol, che evapora prima dell’acqua, possa essere estratto.
In ogni caso, qualora venissero estratti anche altri composti oltre all’etanolo, questi vengono successivamente reimmessi nella miscela iniziale.

Alla fine di questo processo, la birra riesce a conservare gran parte delle sue caratteristiche, come ad esempio la tipica leggera amarezza,
la schiumosità, il colore e la presenza di aromi olfattivi. Anche per questo motivo, in molti paesi, come ad esempio negli Stati Uniti,
questa bevanda sta riscuotendo sempre più successo e popolarità, anche sulla spinta della maggiore attenzione al benessere e alla linea.

Siamo arrivati alla fine del nostro video, se avete altre curiosità scriveteci nei commenti. Al prossimo video ciao!