Barbera d’Asti Recensione vino rosso Piemontese

di Giuseppe Rodolico enologo

Questa settimana siamo andati in #Piemonte, esattamente a #Torino per testare un nuovo vino rosso. Possiamo abbinarlo con piatti di cacciagione e formaggi. Guardate la nostra #recensione per scoprire altri dettagli.

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Link #Recensione :https://youtu.be/-IPaqwpbQgg

Testo recensione di questo Barbera d’Asti:

Cominciamo analizzando l’etichetta: essa risulta essere molto classica. Anche se in linea di massima i caratteri sono un po’ affollati, la dicitura “Barbera d’Asti” e la cantina di produzione sono molto leggibili e quindi contraddistinguono in maniera adeguata la bottiglia.

Al momento dell’apertura, troviamo un normale tappo di materiale agglomerato a grana fine.
Questo non mostra comunque alcun segno nè di muffe, nè di fuoriuscita del liquido ed ha quindi garantito una buona conservazione del prodotto.

A prima vista, questo rosso piemontese si presenta con un corretto colore rosso granato.
Facendo ruotare il vino nel calice, notiamo che la densità non è particolarmente alta. Allo stesso tempo, guardando attraverso il vetro, troviamo una trasparenza piuttosto elevata.

Portando il calice al naso, abbiamo notato immediatamente la sensazione pungente data dall’elevato grado alcolico: la gradazione riportata in etichetta è infatti di 14.5. Subito dopo, si sprigionano note di amarena e frutti di bosco, accompagnate da una piacevole sensazione aromatica di cacao, caffè, e tostato che è il risultato di un affinamento fatto in barrique per sei mesi.
Complessivamente, comunque, il bouquet e l’intensità aromatica non risultano particolarmente complessi.

Al palato i tannini di questo vino risultano morbidi, poco astringenti, e anche in questo caso si ripresenta la sensazione di alcolicità.
Nel complesso risulta un vino piuttosto bilanciato, pur avendo una bassa corposità. Dopo la deglutizione, riemergono chiaramente i sentori di affumicato/tostato già individuati a livello olfattivo.

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Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Gewürztraminer Santa Margherita Vino bianco recensione

vino bianco di wine&food rec
Abbiamo testato un #Gewürztraminer prodotto dall’#azienda agricola Santa Margherita. Questo è un #aromatico vino bianco #DOC del trentino, molto promettente. Seguite il nostro test per scoprire tutte le caratteristiche #aromatiche. LINK #TEST: https://youtu.be/46r3W6jNdMI

Testo recensione di questo Gewurtztraminer:

Il vino che abbiamo scelto oggi è un classico Gewurtztraminer.
Iniziamo la nostra analisi con la valutazione generale dell’esterno della bottiglia:
L’etichetta punta alla semplicità, con uno stile classico e lineare, che conferisce eleganza alla bottiglia.

Questo vino ha un sistema di chiusura ormai molto diffuso: il tappo è infatti un agglomerato a grana molto fine; anche se in linea di massima questo tipo di chiusura è sempre considerato meno efficace rispetto al classico monoblocco, in questo tipo di vini non destinati all’invecchiamento può essere una scelta adeguata.

A livello visivo, il vino si presenta di un gradevole giallo paglierino, senza evidenti difetti legati a problemi fermentativi o di conservazione. Ruotando il bicchiere, si nota subito l’elevata viscosità. Ottima è anche la trasparenza, che si può apprezzare guardando il calice controluce.

Al naso l’intensità aromatica è notevole, con un ampio bouquet.
Subito si percepiscono frutti bianchi come pesca matura e pera, insieme a un intenso aroma floreale di rosa e di gelsomino, tutto accompagnato da una lievissima mineralità. I profumi si presentano particolarmente ben bilanciati e gradevoli, e nel complesso il vino regala sensazioni
superiori a quelle che ci si aspetterebbe da un prodotto di questa fascia di prezzo, che è intorno ai 10 euro.

Anche al palato il gusto risulta particolarmente ben bilanciato.
La leggera dolcezza di questo Gewurtztraminer riesce ad accompagnare perfettamente l’acidità,
e il vino risulta particolarmente persistente anche dopo la deglutizione.

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Giuseppe Rodolico consulente enologo e food manager, export e import manager. Contatti winefoodrec@gmail.com

Chianti Senza Solfiti aggiunti BIO organic Vino rosso recensione

chianti senza solfiti BIO
recensioni dei vini
Questa settimana vi proponiamo un vino rosso senza solfiti aggiunti biologico (2015), un prodotto che ci ha stupito per le sensazioni che riesce a regalare. Seguite tutti i dettagli del nostro test. LINK: https://youtu.be/4lpU0xDRwBs

Testo recensione di questo Chianti BIO Organic Senza solfiti aggiunti:

Guardando la bottiglia, nel suo insieme risulta elegante. L’etichetta è caratterizzata da uno stile moderno, quasi a voler accentuare l’innovativa tecnica di vinificazione di questo prodotto; ci troviamo infatti di fronte a un vino totalmente naturale, biologico e privo di solfiti aggiunti. Forse qualcosa in più poteva essere fatto dal punto di vista del design generale.

Il tappo, di buona qualità, è di sughero monoblocco. Sicuramente in linea con la filosofia di naturalezza del vino, ha garantito una buona tenuta, e allo stesso tempo l’assenza di muffe o di difetti vari.

All’interno del calice, questo vino sfoggia una colorazione rosso granato, totalmente priva di difetti visivi, con una trasparenza medio/alta ma comunque tipica per un chianti.

Al naso, nonostante l’immediata percezione alcolica (ricordiamo che questo vino ha una gradazione del 14%) si percepisce un tipico aroma vegetale fresco, con note di frutti di bosco, che poco dopo lascia spazio a una gradevole nota speziata. Il tutto è ben equilibrato, e ci fa capire che la vinificazione senza solfiti è stata condotta in maniera del tutto corretta.

Al momento dell’assaggio, questo Chianti ci conferma le sensazioni piacevoli già percepite a livello ofattivo: infatti, pur avendo una tannicità lievemente vegetale, risulta essere nel complesso corposo e rotondo, decisamente ben bilanciato. Anche dopo la deglutizione, il vino regala ancora una piacevole persistenza.

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Primitivo di Manduria Rubino Vino rosso recensione

primitivo di manduria
Test vino rosso

Siamo andati in #Puglia per selezionare un ottimo #PrimitivodiManduria , che può tranquillamente accompagnare piatti di #pasta , #salumi e #formaggi a pasta dura. Per altri dettagli potete seguire la nostra #recensione su #youtube :
https://youtu.be/MQ4-BxDbPDM

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Vernaccia di San Gimignano Vino bianco recensione

recensioni e test vini
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Chianti Classico Melini Vino rosso recensione

chianti classico melini
red wine docg tuscany

Un #vino rosso proveniente da una particolare zona della #Toscana, cioè il #ChiantiClassico . Questo prodotto rispetta il disciplinare #Docg caratteristico della zona. Prodotto da #Melini. Per scoprire che #sensazioni ci ha regalato questo vino, segui il nosto video #test.
LINK #YouTube : https://youtu.be/iEgdMkhIm3Y
A cura di G.Rodolico , G.Matrone.

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Come conservare correttamente un vino

vino ossidato

Abbiamo realizzato una #videoguida molto interessante per chi vuole #conservare il proprio #vino inalterato.?
Tutti i #dettagli su #youtube, Link: https://youtu.be/TvHAYPha8To

                                              https://youtu.be/TvHAYPha8To 

 Testo tutorial di come conservare un vino:

Qui abbiamo un esempio estremo di cattiva conservazione di un vino: un rosso del ’98, quindi esattamente di 20 anni fa, che è stato fatto invecchiare in maniera non ottimale.
Anche senza aprire la bottiglia, si può subito intuire la perdita di colore del liquido contenuto, oltre ad un’importante sedimentazione scura sul fondo della bottiglia, dovuta probabilmente alla precipitazione  delle sostanze polifenoliche, dei tartrati, e di varie altre componenti che hanno subito trasformazioni chimico-fisiche non corrette nel corso dell’invecchiamento.

Al momento dell’apertura, ci rendiamo subito conto che immediatamente dopo aver tolto la capsula di protezione del tappo in sughero, sono presenti forti tracce di muffe e di liquido fuoriuscito. Infatti il tappo, a causa della diminuzione di volume per l’eccessiva secchezza, scivola subito verso il basso non appena si prova a inserire il cavatappi.

Versando il vino nel calice, questo risulta essere quasi completamente privo della sua colorazione originaria a causa della degradazione degli antociani, ed ha assunto un colore brunastro/dorato con elevata torbidità. Al naso l’eccessiva ossidazione conferisce una tipica sensazione liquorosa, molto sgradevole, ed ogni tipo di aroma è andato perso.

Il primo suggerimento per un’ottima conservazione è quindi quello di posizionare la bottiglia sempre in posizione orizzontale e mai in verticale, favorendo così il parziale assorbimento di liquido da parte del tappo che in tal modo assicurerà una migliore tenuta nel tempo.

Il secondo suggerimento è quello di assicurarsi di tenere il vino a temperatura costante di circa 15-18 gradi, evitando il più possibile eventuali sbalzi termici improvvisi
e tenendo le bottiglie sempre lontane da fonti di calore, al fine di scongiurare il rischio di alterazioni indesiderate.

Il terzo consiglio è quello di tenere il vino sempre al riparo dalla luce e tenendo sempre sotto controllo l’umidità dell’aria, possibilmente tramite un igrometro, che deve misurare una umidità quanto più possibile costante e intorno al 70-80%.

Una volta aperto, il vino andrebbe consumato entro poche ore. Se questo non fosse possibile, si possono trovare facilmente in commercio dei tappi ‘sottovuoto’, particolari sistemi di chiusura che aspirano l’aria dalla bottiglia e ne favoriscono la conservazione per alcuni giorni.

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Aromi nel Vino

aromi del vino tutorial

Link #YouTube : https://youtu.be/zeHkEpWu8n8
Interessante #Tutorial, questa settimana, sugli aromi nel vino. Ciò ci permetterà di comprendere al meglio le caratteristiche di un vino durante una degustazione. Provateci anche voi da casa a individuare gli aromi nel vostro vino, dopo aver guardato la nostra video guida. #Iscrivetevi al nostro canale Wine&Food Rec.

Testo tutorial , gli aromi del vino:

Quello che andremo a fare oggi è una breve video guida, che ci aiuterà a comprendere meglio quali sono gli aromi che caratterizzano un vino e da che cosa derivano. Per fare questo ci concentreremo in particolar modo sugli aspetti olfattivi, che, fra tutti, sono quelli con cui si può apprezzare la varietà aromatica del vino. Ma andiamo a vedere tutti i dettagli.

Il primo gruppo di aromi che andiamo a spiegare oggi, è costituito dai cosiddetti aromi primari; questi sono i profumi tipici del vitigno utilizzato per la vinificazione. Gli aromi primari sono per lo più presenti nelle bucce degli acini, ma si sprigionano e diventano riconoscibili soprattutto dopo la fermentazione. Per fare alcuni esempi, possiamo citare e tipiche note di peperone verde ed erbacee, che sono caratteristiche del Cabernet sauvignon e del Merlot. ( Gli aromi di Gemma di Cassis, Bosso, Pompelmo, e frutto della passione, invece, sono ad esempio tipici del sauvignon Blanc, del Pinot e del Gewurtztraminer. )

Gli aromi cosiddetti secondari sono quei sentori tipici che si sprigionano durante il processo fermentativo. Gli aromi secondari danno al vino odori floreali o fruttati, talvolta frutti rossi, talvolta frutti bianchi o esotici tipo ananas o banana, oltre al classico sentore “vinoso”. Questi aromi sono fortemente influenzati dalla varietà di lieviti che agiscono durante la fermentazione: ogni varietà di lievito infatti rilascia nel vino, oltre all’alcol, differenti sostanze aromatiche durante la fermentazione.

Infine gli aromi terziari sono anche detti aromi di affinamento. Questo perché essi derivano dalla permanenza del vino nelle botti in rovere durante l’affinamento. Tipi diversi di legno e diversi trattamenti dello stesso, possono infatti cedere al vino dei sentori principalmente balsamici e speziati. Tra quelli più comuni ci sono caffè, cacao, affumicato, caramello e vaniglia.
Ora che abbiamo capito da dove derivano i profumi presenti nel vino, provate anche voi ad individuarli durante le vostre degustazioni a casa. Mi raccomando, seguiteci su youtube e su facebook. Ciao!

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Come degustare un vino

in foto Giuseppe Rodolico Enologo e food manager
Consulente enologico auditor qualità ISO 9001 wine blogger management communication quality

Video Tutorial LINK: https://youtu.be/wwtLJmcamTs
Interessante video guida su come degustare il vino, con le principali fasi di una normale degustazione e le caratteristiche basilari da valutare. Provate anche voi da casa a seguire i nostri consigli per apprezzare il vostro calice di vino.

 Testo tutorial di come degustare un vino: 

Aspetti Generali:

Per iniziare, vediamo subito quali sono le condizioni generali da rispettare ancora prima di procedere con la degustazione vera e propria.
Partiamo dunque con la preparazione del calice: il bicchiere deve essere assolutamente pulito, privo di odori, e per questo può essere utile lavarlo con saponi non aromatizzati, proseguendo poi con una minuziosa asciugatura.
Passiamo quindi al secondo consiglio: evitare di degustare il vino in corrispondenza o subito dopo i pasti; è preferibile infatti eseguire la degustazione a stomaco vuoto, poiché i sensi, in questa condizione, sono maggiormente attivi.
E’ altrettanto importante tenere il vino alla giusta temperatura di servizio: questa è indicativamente di 16-20 gradi per un vino rosso, 10-14 gradi per un vino bianco, 12-14 gradi per i rosati, ed infine circa 8-10 gradi per la maggior parte degli spumanti.

Aspetti visivi:

La prima parte della degustazione è convenzionalmente l’analisi visiva: è utile dunque portare il calice a livello degli occhi, facendo roteare il liquido; in questo modo se ne può percepire la densità più o meno elevata.
Subito dopo è necessario inclinare il bicchiere, possibilmente sopra una superficie bianca, per valutarne il colore: questo può infatti indicarci l’età del vino. Nel caso dei rossi un colore più violaceo indica la giovinezza del prodotto mentre al contrario un colore più aranciato è indice di invecchiamento.
Nel caso dei bianchi, un giallo più tenue, quasi verdognolo indica un vino giovane, un colore più dorato indica un vino più maturo.

Aspetti olfattivi:

E’ arrivato ora il momento di passare alla parte olfattiva. Come è noto, infatti, ogni vino possiede una propria varietà di profumi.
Si va ad esempio dagli aromi fruttati a quelli floreali, dai sentori più tipici e pungenti agli aromi più dolci e complessi derivanti dall’affinamento.
Per riuscire a sprigionare il maggior numero di questi profumi, si consiglia di far roteare il vino lungo le pareti del bicchiere, che va poi portato al naso ripetutamente, al fine di riuscire poi a identificarli uno ad uno.
Quello olfattivo è forse uno degli aspetti più difficili da valutare per un neòfita,
ma con un buono e costante allenamento diventerà più facile riuscire a identificare un numero sempre maggiore di aromi.

Aspetti Gustativi:

Terminiamo quindi la degustazione con l’ assaggio:
il modo più corretto consiste nell’ospitare in bocca un piccolo quantitativo di vino cercando di farlo ruotare all’interno, ponendolo poi tra lingua e palato per valutarne il grado di ruvidità; un vino tannico ci darà una sensazione di astringenza, mentre un vino più morbido ci regalerà sensazioni più vellutate.
Contemporaneamente possiamo quindi valutarne altri aspetti, come ad esempio la freschezza (cioè l’acidità), la sapidità, la dolcezza e l’asprezza.

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